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Renoir. “Se non mi divertissi non dipingerei”

Pubblicato da Maria Marzullo a Ottobre 22, 2018

Pierre-Auguste Renoir. Figlio di un sarto e di un’operaia tessile, Renoir inizia sin da adolescente a tracciare figure, oggetti e natura.

E poi.. Amante, amico, compagno, amatore e corteggiatore di donne.

Di loro ambisce a rendere vivo il colore della pelle, la resa del corpo, l’armonia con la natura.

Come farlo?

Nudi di donna che incarnino luce e materia.

Possibile rendere tutto ciò con pigmenti, pennello e tela?

No, serve molto di più. Serve poesia, serve incanto, sublimazione della realtà.

“È il vero pittore delle giovani donne, di cui sa rendere, in quella allegria di sole, il fiore dell’epidermide,   il velluto della carne, la madreperla dell’occhio, l’eleganza della pettinatura.” 

da J.-K. Huysmans in “L’Art Moderne” in occasione della mostra impressionista, 1882

 “Se non mi divertissi, non dipingerei”, così rispondeva, rimproverato in merito alla sua capità di dipingere per divertimento, all’accademico maestro Marc Gabriele Gleyre dal quale apprese lezioni di pittura.

Nel 1877 l’attrice prodigio Jeanne Samary rifiutò il ritratto che il pittore realizzò per lei. Troppo spavalda quell’immagine tonale di rossi, poco consona alla sua immagine pubblica di protagonista teatrale. “Renoir… si sposa con tutte le donne che dipinge… ma solo con il suo pennello” -così liquidava Renoir, all’ennesimo dipinto, che seppur a figura intera, troppo insistentemente guardava alle sue forme quasi di femme fatale.

E poi fu il turno di Suzanne Valadon, un’acrobata circense prima, un nuovo talento della pittura poi. Scoperta ed  invitata da Degas a dedicarsi alla pittura, l’abile Valadon fu madre del pittore Marcel Utrillo e modella-amante per Renoir. Diversi i dipinti che la ritraggono…

E le ragazze di Montmartre diventano per Renoir il soggetto di celebri dipinti… Margot, Nini…

La nota collina di Parigi famosa per essere il luogo di ritrovo di pittori ed intellettuali è vissuta anche da donne cariche di storie di vita, di tristezza, di vuoti incolmabili. Donne che arrotondano la propria sopravvivenza prestando le proprie carni ad “affamati” artisti del nudo. Civetteria e desiderio di riscatto si mescolano perdendosi di vista…

Corpi autentici e veri si connotano quasi di eteree apparizioni. I colori della natura sono i medesimi della nudità. E se è autentico credere che Madre Natura abbia originato anche la creatura Donna, così come da antica memoria venerea celebrata da Botticelli, è altrettanto autentico che la Purezza, in quanto tale, è senso eterno della Bellezza.

“Ciò che esiste è vivo, ciò che è vivo è Bello e ciò che è Bello va dipinto.” 

da Pietro Adorno, a proposito di Renoir

Foto: Pierre Auguste Renoir, Bagnante con i capelli lunghi, 1890

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